Oaxaca

Spesso colpevolmente ignorato dal turismo di massa, lo stato di Oaxaca rappresenta una importante tappa per una visione più approfondita del Messico.
Offre non solo straordinarie ricchezze storiche, architettoniche e coloniali, ma anche e soprattutto spettacolari paesaggi di incontaminata bellezza e forti connotazioni indigenas, con numerose comunità indie di origine Zapoteca e Mixteca, gelosi custodi delle proprie tradizioni, costumi e lingue tramandate oralmente. La ammaliante capitale dello stato, è la spendita Oaxaca, “il luogo delle zucche” scrigno d’arte ed architettura coloniale, ora centro cosmopolita e ricco di immutato fascino.
Oaxaca

 

ALCUNE VISITE ED ESCRUSIONI CONSIGLIATE:

Visita della città di Oaxaca
Fondata dagli Spagnoli nel 1521, offre un centro storico con inestimabili tesori di arte ed architettura coloniale, meraviglie del barocco churrigueresco. Un continuo di case coloniali basse e con balconi in ferro battuto. Lo Localo, piazza-teatro della città, con i suoi portici e palazzi nobiliari, ne è il simbolo, con la Cattedrale dalle eleganti decorazioni barocche. Numerosi gli altri edifici storici di grande interesse: la Chiesa san Filippo Neri, la Chiesa de la Soledad, la chiesa di Santo Domingo, impedibile per le sue decorazioni e il ricco Museo Regionale.

L’Acropoli zapoteco-mixteca di Monte Alban
La Montagna Bianca, capitale del regno zapoteco, centro urbano e cerimoniale, fu fondato nel 800 a.C.. Ricca di steli e sculture che a seguito dell’abbandono degli Zapotechi fu trasformato dai Mixtechi in una necropoli per le spoglie dei nobili e dei sacerdoti. Il centro cerimoniale si articola su di una vasta spianata con il campo da gioco della pelota, il Palazzo, la Piattaforma Meridionale, e gli edifici celebri per i bassorilievi dei danzantes, dove sono raffigurati nemici uccisi sanguinanti, e le importanti tombe.

Mitla
Dopo una sosta a santa Maria El Tule per visionare l’albero più grande del mondo (42 m di circonferenza, 2000 anni di vita) si giunge a Mitla, sito archeologico mixteco dell’VIII sec., di cui rimangono cinque splendidi palazzi, decorati con pannelli di mosaico a disegni geometrici composti da migliaia di piccole pietre tagliate, come ben visibili nel Patio delle Greche.

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